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lunedì 16 giugno 2014

Le "minacce" della rossa rientrano, apertura di Montezemolo

Nei giorni scorsi ho letto la notizia in base alla quale la Ferrari, nella figura del suo Presidente, aveva annunciato la possibilità di ritirare la scuderia dalla Formula Uno, sport in cui è presente da oltre 50 anni, poi c'è stato un ridimensionamento della notizia stessa, precisando di una mail che Montezemolo avrebbe inviato al Patron Ecclestone con una richiesta di incontro.


Non mi sembra la prima volta che la rossa minacci di lasciare il Circus, e guarda caso, sempre nei periodi bui, quando fa fatica a mantenersi a galla in un oceano in cui le uniche ad avere la scialuppa di salvataggio sono le Mercedes.
Le scuderie rivali delle frecce d'argento lavorano sodo per colmare il gap che si è creato all'inizio del mondiale e anche la Red Bull, che sembrava quella più indietro e con più problemi di messa a punto della sua vettura, sembra essere riuscita ad avvicinarsi alla Mercedes, mentre un po' più faticoso appare il percorso delle Ferrari, ancora tutto in salita, le quali fanno fatica più che a tenere il ritmo delle Mercedes a superare gli avversari in rettilineo avendo una velocità di punta scarsa, tanto che Williams, Red Bull, Force India sembrano insuperabili anche con l'aiuto del DRS.
La "moderna" formula uno doveva garantire più spettacolo, e invece anche quest'anno abbiamo assistito ad alcune gare piatte, prive di emozione, per non parlare dei motori che mentre prima fuggivano come veri leoni adesso sembrano emettere un grido rauco, come ascoltare un "nessun dorma" cantato dall'indimenticato Pavarotti e a seguire la stessa versione di un cantante con poca estensione vocale.
Che cosa dire degli sponsor? Oggi sono diventati i signori della formula Uno, quelli che portando soldi decidono il buono e il cattivo tempo di un team, in cosa investire, quali tecnologie sviluppare... Chi ha un budget ridotto deve obbligatoriamente rinunciare a qualcosa, penalizzare una parte di sviluppo della vettura a vantaggio di un altra e magari dirigere gli sforzi in una direzione meno dispendiosa ma anche meno soddisfacente in termini di risultati.
Una volta si parlava della Formula Uno come del tempio della tecnologia, della ricerca, dello sviluppo poi anche applicato alla vetture tradizionali, oggi si parla di dollari, di test ridotti, di motori limitati, di circuiti storici chiusi a discapito di altri che portano più dollari nelle tasche degli organizzatori, un business nel business.

Il Circus attuale, se vuole ritrovare sponsor, spettatori, ricreare interesse intorno a questo mondo, interesse che non sia solo gossip, può darsi debba fare un "passo indietro", ritrovare una formula che faccia spettacolo, che riavvicini la gente a questo sport, che la riporti sui circuiti, che generi nuovi interessi e non solo economici.
Onestamente non sono una Fan della moto GP, ma seguire un gran Premio di moto ti da una carica di adrenalina che la Formula Uno ha dimenticato, penso a ieri, il duello finale Marquez-Pedrosa, sospeso e controsorpasso, alla lotta Valentino-Marquez, poco più di 20 giri ma ricchi di azione, curva dopo curva, staccate, scivolate, moto al limite...
Questa Formula Uno ha bisogno di una spinta nella giusta direzione, ma non credo che mettersi a tavolino a discutere posso portare a una soluzione a breve, sono troppi gli interessi economici in ballo, non solo per le scuderie ma anche per chi gestisce il Circus tra diritti televisivi, sponsor... E trovare un accordo che soddisfi tutte le esigenze non sarà semplice, ma sopratutto che ridia carica a uno spettacolo che tale non e' più da un po' di anni.

Gelato per tutti i gusti

Ho letto recentemente la notizia di un gelataio,londinese il quale ha inventato un nuovo gusto di gelato, molto british, il "Fish & Cip", pesce fritto e patatine.
Il gelataio in questione non è nuovo a invenzioni del genere e già qualche tempo fa aveva proposto il gelato al gusto di gomma da masticare, dimostrando creatività ma anche di saper sfruttare le sue abilità.
Veniamo al gelato Fish & Cip, dove all'interno della classica pallina di gelato troviamo veri pezzetti di pesce fritto e pastella, mentre al posto della consueta cialda di biscotto dalle varie forme, troviamo una patatina fritta.
Essendo la novità dell'estate londinese, già sono diversi i curiosi che si recano in gelateria per assaporare uno dei loro piatti tradizionali sotto forma di gelato, e chissà che questo nuovo gusto non arrivi anche da noi.

Questa notizia potrebbe essere uno stimolo per i nostri bravi gelatai a creare a loro volta un gelato che riproduca i sapori di un piatto tradizionale, così su due piedi mi viene in mente la pizza, ad esempio, una bella pralina di gelato al gusto di margherita.
In ogni modo c'è da premiare l'estero creativo di un artigiano che cerca di stupire la sua clientela e non solo.

lunedì 9 giugno 2014

La pizza lasciatela fare agli italiani

Qualche giorno fa ho letto una notizia che mi ha incuriosito ma anche inorridito. Da amante della pizza all'italiana, non posso pensare a cosa sia una pizza giapponese con marshmallow e caramello, quasi un insulto a un piatto amato e apprezzato in tutto il mondo.
Fortunatamente questa "pizza" si può acquistare solo nel paese del Sol Levante e per un periodo limitato a 30 giorni, scadenza infatti è il 30 giugno.
Veniamo alla ricetta:
Mozzarella e pomodoro sono scomparsi per lasciare il posto a marshmallow e caramello camuffati in modo da dare meno nell'occhio e rendere l'aspetto più simile a quello di una pizza tradizionale. Il caramello ha sostituito il pomodoro, mentre le caramelle la mozzarella, e noi che ci preoccupiamo di mettere la mozzarella di bufala!
La brillante trovata e' nata da una collaborazione tra una nota catena di ristorazione a stelle e strisce, Pizza Hut e una pasticceria locale, la Morinaga Milk Caramel, in occasione dei cento anni dall'apertura.
La pizza giapponese della Pizza Hut

Il prezzo della pizza si aggira sugli 800 yen, circa 6 euro, quindi accessibile, ma il sapore lo sarà altrettanto, sopratutto per chi, come noi italiani, la pizza l'ha inventata?
Sicuramente ai cuochi giapponesi non e' mancata l'inventiva, ma avranno mai assaggiato una pizza fatta come si deve? Ho qualche dubbio, perché se lo avessero fatto, non gli sarebbe venuto in mente di creare una cosa del genere.

Lupodistrofia, una malattia sconcertante

Mi è capitato di leggere un articolo di una ragazza che è affetta da una malattia ereditaria che si chiama Lipodistrofia e che porta chi ne soffre ha dimostrare molti più anni di quanti risultino all'anagrafe.
La ragazza in questione a 16 anni ha l'aspetto di una donna di 60, e non oso immaginare cosa possa significare per una persona scoprire che questa patologia si manifesta già intorno ai 12-13 anni, ti ruba una parte dell'infanzia.
La Lipodistrofia e' una malattia genetica che si trasmette quindi di generazione in generazione attraverso il DNA, e che praticamente consiste in una condizione anormale o degenerativa del tessuto adiposo, in particolar modo del viso, provocando nel corpo una mancanza di lipidi in alcune parti e in altre un accumulo, sopratutto sulle guance o sul collo.
Una forma di questa malattia e' la emiatrofia facciale, caso in cui il grasso scompare negli strati di pelle di una parte del volto.
Gli effetti della lipodistrofia

La ragazza dell'articolo ha intrapreso una cura basata sulla chirurgia, e sta facendo passi in avanti. Adesso sostiene che guardandosi allo specchio gli sembra di sognare, ora si sente giovane, sente di avere la sua età anagrafica e non vede più una adolescente con il volto di una donna triste e sofferente.
Anche la madre della ragazza, che aveva ereditato la malattia dalla nonna, era ricorsa all'uso della chirurgia, ma purtroppo per lei non c'erano stato alcun risultato, mentre la figlia e' stata più fortunata in questo.
Speriamo che la medicina riesca a trovare una cura diversa dalla chirurgia e che chiunque ne sia affetto possa vedere allo specchio la sua età reale.

Mai più paura dei mostri!

I bambini si sa hanno una fantasia sfrenata, ma ci sono casi in cui gli adulti dimostrano di averne di più.
Mi riferisco ad un medico del Nord Dakota, il quale ha prescritto ad un piccolo paziente che aveva paura di venire attaccato dai mostri durante la notte, uno spray particolare che i genitori hanno acquistato in farmacia e che reca nell'etichetta la dicitura "monastero spray" con tanto di figurina del mostro e un bel colore azzurro ed è corredato di istruzioni per l'uso.
Sta di fatto che il prodotto ha fatto il giro della rete, ed altri genitori lo hanno acquistato, sostenendo che i propri figli nel giro di poche notti hanno sconfitto il terrose di mostri, insetti, fantasmi...
I bambini, convinti della validità del ritrovato farmaceutico hanno iniziato a vivere sonni tranquilli, acquistando il piacere al riposo notturno e non vivendolo come un momento di paura, con gioia loro e dei genitori.
In questo caso, oserei proprio dire che la fantasia degli adulti ha superato quella dei piccoli, creando un prodotto in grado di tranquillizzare i bambini, cosa che evidente emette non riuscivano a fare le parole e l'amore di mamma e papà.
E' pur v ero che a volte sono i genitori stessi o i nonni ha incutere alcune paure ai figli, quella del buio, dell'orco, del lupo per cercare di farsi obbedire, ma non si rendono conto che possono causare dei risvolti seri.
Ho paura dei maostri

Una mia amica per esempio, nonostante abbia superato da un po' gli anta, non riesce a dormire senza la luce accesa, nonostante la presenza del marito, perché la madre le ha inculcato talmente forte la paura del buio da bambina che si porta dietro questa fobia da allora, e nonostante abbia provato più volte a superarla non ci è ancora riuscita.