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lunedì 16 maggio 2011

Figli succubi dei genitori

Perché tanti genitori si sentono autorizzati a "dirigere" e condizionare le scelte e la vita dei propri figli anche quando questi sono grandi?
Quelli che loro chiamano "consigli" sono in realtà "imposizioni", nel senso che o fai come ti dicono loro o sei un cretino, un ingrato, nella via non farai nulla di buono, non sai prenderti cura dei tuoi affari, non sei scegliere il compagno/compagno adatto a te, non sai spendere, non sai risparmiare, dai fiducia alle persone sbagliate, sei un credulone, non sai come va la vita....
Genitori convinti che senza di loro i figli non saprebbero cavarsela, o meglio gli piace credere che sia così perché non intendono mollare il comando, il controllo, convinti che se li lasciano"andare" sarà una catastrofe. Parlo di figli che hanno ormai superato gli anta, ma che sono legati da una sorta di vincolo di amore-odio che agendo sul senso di colpa, sull'irriconoscenza li "obbliga" a seguire i "consigli" genitoriali, per non ferirli, farli sentire ormai inutili...
Da figlia e da genitore penso che sia difficile rallentare le briglie, ma è un distacco necessario alla crescita dell'individuo e non significa essere genitori memefreghisti o poco amorevoli, ma genitori coscienti di aver fatto tutto il possibile per crescere un individuo fine a sé stesso e non un nostro clone o cio che noi volevamo essere e non siamo riusciti ad essere.

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