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mercoledì 25 maggio 2011

Quarant'enni o Peter Pan?

Sembra esserci in atto la tendenza da parte di diversi uomini ormai quarant'enni di vivere da eterni Peter Pan per quanto concerne i sentimenti, l'amore.
Hanno un lavoro consolidato, vivono fuori casa quindi hanno un appartamento proprio, amici, una vita sociale abbastanza intensa (serate in locali, cinema, teatro, cene...) ma in fatto di compagne sono ancora "acerbi" nei sentimenti.
Preferiscono avere numerose "relazioni" - anche se questo non è il termine corretto - loro si esprimono con "mi vedo con una", e magari anche più di una contemporaneamente, ma non hanno nessuna intenzione di legarsi seriamente, di mettere su famiglia. Anzi, la cosa viene preclusa a priori, e se una donna cerca un rapporto degno di questo nome e non solo sesso, viene "costretta" ad allontanarsi, a prendere lei la decisione di mollare tutto, perché - nella maggior parte dei casi - oltre che immaturi sono anche codardi e non hanno il coraggio di dire "finiamola qui!", ma mettono in atto una serie di comportamenti (abbastanza comuni, stereotipati) per cui è la donna ha dover prendere questa decisione, e loro, con la prossima preda - che hanno già individuato - possono fare le vittime, quelli che nonostante tutto il loro impegno in una relazione trovano donne aride di sentimenti, immature, donne in carriera che non vogliono amore ma solo sesso, oppure hanno sofferto troppo perché sono stati lasciati e ora fanno fatica a credere nel genere femminile...
Se una donna si innamora e inizia a parlare di mettere su famiglia, a ipotizzare di avere dei figli, scatta il meccanismo comportamentale: telefonino spento, messaggi senza risposta, appuntamenti mancati, uscite con gli amici ai quali non possono dire di no, impegni vari, stanchezza da superlavoro o stress... o la classica frase "ci vediamo" o "ci sentiamo" senza specificare quando, tutto aleatorio nella speranza che tu, donna innamorata, capisca che è finita! Dovrai strappargli con le pinze frasi del tipo: "Purtroppo non provo niente di serio per te", "ci tengo a te, ti voglio bene ma non sono innamorato!", "ci ho provato ma non è scattato niente, credevo di potermi innamorare ma non è andata così" ecc. ecc. Chi si trova di fronte a questo tipo di "uomo" è incappata in uno di quei "casi" in cui ogni sforzo per fargli cambiare idea è inutile: troppo legato alla sua libertà, alle sue abitudini, al suo egoismo e al suo narcisismo, al suo essere "io" e solo "io" per poter donare amore a qualcuno che non sia egli stesso, quindi quando ci accorgiamo che il nostro lui è un Peter Pan dei sentimenti, meglio troncare lo pseudo rapporto che si è creato prima di esserne troppo coinvolte e soffrire per una persona che non merita nemmeno una lacrima!
A voler vivere da single, in piena libertà sentimentale ed emotiva non c'è nulla di male, basterebbe solo chiarire con l'altra persona le proprie intenzioni: vedersi, parlare, fare sesso, uscire qualche volta insieme senza impegni, senza coinvolgimenti... praticamente non creare o alimentare false illusioni nell'altro; chiarire che si tratta di una frequentazione che non prevede uno sviluppo nel rapporto di coppia volto alla creazione di una famiglia. Avere il coraggio di ammettere ciò che si vuole è sintomo di correttezza ma anche di crescita, cosa il Peter Pan cerca di evitare. Quando una frequentazione di questo tipo cessa, la cosa più squallida che una donna possa sentirsi dire è "va bene, però possiamo rimanere amici!" Amici?!? L'amicizia implica una serie di cose come la lealtà, la sincerità, la disponibilità... che non ci sono state fino ad ora, e dovrebbero esserci da adesso in poi? Certe persone tendono a chiamare chiunque "amico" anche se lo conoscono solo di vista e si scambiano un saluto quando s'incrociano per la strada: questa è educazione, non amicizia!
Riconoscere l'eterno Peter Pan non è sempre facile, spesso sa mascherare bene il suo vero essere e riesce a fare breccia nel cuore di una donna facendo leva su quelle che possono essere le sue debolezze, le sue fragilità. Osservare attentamente la "nuova preda" fa parte della "caccia", per cui una volta individuata scatta la ricerca dei punti deboli e una volta individuati inizia abilmente la "recita", la "farsa" che lo condurrà dritto allo scopo perché saprà essere talmente convincente che lei non potrà evitare di cadere nella trappola.

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